Parliamo questa volta di materialità e di polarità. Cinque sensi (materia) e due poli (differenza). A voler parlare di persona umana, infatti, non si riesce ad uscire da questo limite invalicabile: un corpo sessuato.
Il genere umano è segnato da una differenza insuperabile: esso si presenta in una formazione materiale che chiamiamo CORPO e in una forma duplice che chiamiamo SESSO. Ad oggi non ci sono notizie di persone venute al mondo materialmente fuori da questa differenza. Il sesso è la modalità unica di riconoscere l'umano nella carne. Ovvero il corpo non è mai esaustivo dell'umano in forma singolare. L'umano è maschile e femminile; e le due versioni si fronteggiano e si uniscono per raggiungere una completezza. La cosa, quasi esilarante, è che una volta uniti i due modi del CORPO generano sempre una singola persona di un solo SESSO e mai una dualità o una neutralità nella medesima persona. E l'unione più profonda di due corpi non esclude, ma considera implicita, per sua definizione, la creazione di una alterità differente: un figlio.
Queste riflessioni sono basilari. Non intendono dimostrare nulla, se non raccontare quello che miglialia di secoli hanno mostrato. Uomo e donna si incontrano, si scelgono, generano un essere umano che, non è la conclusione di un ciclo produttivo, ma semplicemente una novità, che si presenta al mondo con la speranza, anch'egli, di incontrare una persona a sua volta nuova e mai apparsa prima sulla faccia della terra, con cui vivere ciò che ha già vissuto: la generazione. Una prima volta l'ha vissuta ricevendo; una seconda volta la vivrà donando. Generare dopo essere generati: c'è questo in ogni nostra storia. Questa è la VITA.
Se, come capita, qualche essere umano sceglie di non percorrere questo itinerario, o non ci riesce, questo non rappresenta una forma nuova di umanità. La verità dell'amore, di cui andiamo alla ricerca nel nostro percorso, non è di tipo statistico, è di tipo sostanziale: osserviamo la realtà della VITA e ne comprendiamo ciò che costituisce l'irrinunciabile continuità tra ciò che la precede e ciò che la continua. Quando l'irrinunciabile diventa rinunciabile per qualcuno, questo non ci permette di cambiare paradigma di lettura. Ci impegna piuttosto a leggere cosa avvenga nella profondità di queste persone, per chiedere ragione della loro storia così particolare. Certamente non apre prospettive nuove sulla vita, se non quelle che conducono alla fine del paradigma della vita dal quale proviene, ad oggi, la vita umana come la conosciamo. La VITA, come la conosciamo, non andrebbe avanti in queste modalità particolari che definiamo scelte personali. Annotiamo quindi che, siccome non tutte le persone interpretano l'umano in modo tale da dargli una contiunità universale, al momento opportuno ci domanderemo che cosa questo indichi nella loro peculiare esperienza di vita. Riguardo alla nostra indagine universale queste scelte personali restano scelte rispettabili ma non determinanti per la comprensione del nostro tema. Ne parleremo in seguito.
CORPO E SESSO sono, dunque, le condizioni di esistenza della VITA umana: nessun uomo è mai nato al di fuori di queste due condizioni. Al CORPO attribuiamo l'irrinunciabilità della materia, ovvero della carne. Al SESSO attribuiamo l'irrinunciabilità della differenza. Vale a dire che la differenza deve essere carnale; e la carne deve essere differente. Diversamente non si riesce a parlare nè di CORPO (ogni carne umana, infatti, è carne che viene segnata dalla differenza dei corpi) nè di SESSO (ogni sesso umano, infatti, è sesso segnato dalla carne). Parleremo, quindi, di CORPI differenti e plurali e di SESSI carnali e polari. I corpi sono ciò che vediamo, tocchiamo, gustiamo, annusiamo e ascoltiamo. I sessi sono la ineludibile polarità di cui è fatta l'esperienza della vita. La luce e il buio, il giorno e la notte, l'alto e il basso, la destra e la sinistra, l'interno e l'esterno fino al padre e al figlio non sono altro che alcune delle polarità a cui non si può rinunciare se vogliamo ammettere che stiamo parlando di VITA e di VITA UMANA. Di queste polarità fa parte la differenza sessuale. Le polarità sono sempre relative l'una all'altra, di modo che non si riesce a parlare di destra senza parlare di sinistra, di luce senza parlare di buio... di maschile senza parlare di femminile. Nessuna polarità può assorbire il proprio polo relativo. Ci sono una opposizione, un confronto, un rimando continui e ineliminabili.
LA VITA SI PROPONE SEMPRE COME COMUNIONE DI DUE DIFFERENZE IRRIDUCIBILI L'UNA ALL'ALTRA.
Al termine di questa seconda tappa ci regaliamo un riassunto che parte dall'inizio.
Tutti siamo generati. La generazione introduce una persona nuova in una storia già iniziata, di cui lei si fa interprete. Questa storia si concretizza in un corpo. Questo corpo personale non esaurisce da solo la corporeità umana. La corporeità umana si completa nell'unione di due sessi. Questa unione genera sempre una umanità sessuabile, cioè rivolta a quello dei due sessi che non le appartiene, perché l'umanità sia completa.
So che è tutto da leggere con pazienza ma ritengo di procedere gradualmente per possedere un linguaggio comune da cui intavolare discorsi che diventeranno più quotidiani.
Grazie della pazienza,
alla prossima.
don Flaviano, Salesiano