Nonostante le quattro mura siano un posto sicuro, ben noto e accogliente, siamo costretti, volenti o nolenti, a varcare la soglia delle nostre abitazioni ogni giorno. Subito ci è chiaro che fuori dalla nostra stanza ci attendono moltissime avventure diverse, inaspettate e bizzarre.
Quello che per noi è certo viene messo in discussione dal mondo e dalla sua eccentrica entropia. In questo turbinio di novità, rincorrendo gli obiettivi della giornata, ci capita di imbatterci in QUALCUN altro, “Qualcuno” entra nella nostra vita.
Milioni di volti diversi condiscono le nostre giornate e, immersi in pochi pollici di smartphone, nemmeno ce ne accorgiamo. Con alcuni di questi abbiamo la fortuna di passare più tempo, di combattere in prima linea, fianco a fianco, per un obiettivo comune. Compagni di classe, di università, di squadra, persone con cui condividiamo interessi e desideri.
Facce che fino a qualche istante prima erano sconosciute, diventano improvvisamente familiari e il mondo che conosciamo amplia esponenzialmente i propri confini.
Uno dei momenti che sancisce il passaggio da una semplice conoscenza ad un’amicizia più solida è invitare a casa un amico. Quando per la prima volta si varca la soglia di una nuova abitazione si ha l’impressione di venire a conoscenza di un nuovo mondo. Come esploratori che hanno la fortuna di scoprire per la prima volta terre inesplorate, ci aggiriamo nei meandri della casa.
E’ sempre affascinante scoprire come lo spazio di ciascuna abitazione si curvi e prenda la forma delle persone che vi abitano. Con il passare del tempo, diventiamo più intimi, impariamo a riconoscere dettagli che riflettono la personalità dei nostri compagni di viaggio. Abbiamo la fortuna di apprezzare l’unicità dell’altro.
Si dice che per conoscere davvero QUALCUNO devi passarci insieme almeno 72 ore di fila. Dopo tre giorni e tre notti si dovrebbe avere la certezza di aver visto molte delle sfaccettature della personalità di un essere umano.
Le convivenze, i campi scout, e la vita universitaria sono ottimi momenti in cui si tocca con mano la ricchezza e la difficoltà di vivere insieme quando si viene da case diverse, da mondi diversi.
Una semplice operazione come apparecchiare, riordinare le cose nella lavastoviglie, o mettere apposto una tenda possono può far scaturire liti inimmaginabili.
Questo perché ognuno di noi ha le sue piccole tradizioni, i suoi riti domestici, le sue regole. Forse ricerchiamo una forma di ordine nel cosmo in quelle semplici e ripetitive azioni ed è per questo che la violazione di questa prassi ci mette a disagio. Un disagio che se ignorato può diventare rancore che a sua volta, se ignorato, rende davvero difficile convivere.
Quando si parla di lavorare e vivere insieme i dettagli, l’attenzione e il rispetto, sono le cose semplici ma essenziali che determinano la qualità del tempo passato con QUALCUNO.