
Domenica 23 marzo in occasione dei festeggiamenti per San Giuseppe, protettore della nostra Casa salesiana, abbiamo potuto partecipare a una testimonianza di Chiesa incarnata nella famiglia responsabile della Comunità Cenacolo di Montorso (AN). Maria e Andrea ci hanno donato un pezzo della loro storia facendoci comprendere quanto essere cristiani sia essere controcorrente rispetto al mondo, ma, ancor di più, rivelazione della radice più umana e comune di tutte: l’Amore.
Allora vivere di Provvidenza, fidandosi e affidando, prendendosi cura delle ferite degli altri in un mondo in cui queste sono spesso ignorate o messe a tacere, diventa il modo più bello che si possa scegliere per stare nel mondo.
Andrea e Maria dai passati differenti ma uniti da un percorso che, in modi diversi, li ha portati dalle tenebre alla luce si sono scelti o, meglio, sono stati scelti da Qualcun altro e si sono messi in gioco per custodire l’esperienza della comunità cenacolo di Madre Elvira presso la casa di Montorso a Loreto. Con i loro figli donano il proprio oggi alle vite dei ragazzi che bussano alla porta della comunità che si fa così luogo di fede, salvezza e affidamento.
Ascoltando è stato bello vedere come carismi diversi della Chiesa come quello della Fraternità del Cenacolo e quello di don Bosco siano in realtà accomunati da un’attenzione condivisa: la presenza, segno dello Spirito che assume forme e volti diversi ma che riscalda ogni realtà con lo stesso fuoco del Suo Amore.
Gaia Greco