(Se si legge questo articolo dopo aver visto qui si capisce di più)
Il nostro cuore è unico. Nessun altro può avere il nostro cuore (tranne in caso di trapianto post mortem) e noi non possiamo avere il cuore di qualcun altro (tranne dopo la perdita del nostro). La speranza più grande, riguardo il cuore, è quella di poter portare il nostro fino al giorno in cui noi ci fermeremo definitivamente con lui, il più tardi possibile.
Detto questo, cioè dichiarato il nostro amore per il nostro cuore, andiamo avanti e affermiamo: il nostro è un cuore ferito. Dobbiamo fare un salto di prospettiva e parlare del cuore come qualcosa di più profondo di un muscolo, importante quanto si vuole ma sempre un elemento sostituibile. Ecco, il cuore di cui parliamo ora non è sostituibile: è il cuore della nostra vita. Nella Bibbia il cuore è la profondità della persona, la radice della vita, la sorgente della storia. Il nostro cuore e la nostra storia coincidono.
La nostra radice, la nostra sorgente, la nostra profondità è ferita. Da cosa? Beh, basta passarci un po' di tempo insieme - insieme al nostro cuore - e non mancheranno tagli e incisioni da ricordare. Si nasce in mezzo ad una battaglia perenne di amore, in cui capitano sia cose belle che cose brutte, sia grandi gesti d'amore che grandi tradimenti.
Nel video annunciato sopra, Zucchero - il cantante - è in un deserto d'amore. Chi conosce la storia personale dell'autore sa che ha sofferto molto per questo motivo. La storia dei due giovani serve a spiegare qual è la sua ferita: una separazione. Eppure il cuore resta DELICATO. Desidera ancora, desidera rivedere il sole che lo ha reso vivo.
Una bella canzone. Noi gridiamo forte nel mondo e dal mondo verso il SOLE che deve illuminarci, altrimenti ci sentiamo persi... definitivamente. E infatti, il video si chiude con il cantante che, dopo il ricordo dei bei momenti e della brutta ferita, torna nel deserto che si presenta come insuperabile.
Ecco: il suo cuore resta DELICATO e sofferente. A questo cuore l'ORATORIO di don Bosco direbbe: SI, sei un cuore delicato! NO, non resterai triste. SI sei sofferente! NO, non resterai da solo a soffrire nel deserto.
Un SI a Zucchero e un NO a Zucchero.
SI, il nostro cuore cerca una luce. NO, non la troverai nelle vicende della vita immanente, sia essa materiale o psichica.
SERVE UN PASSAGGIO SPIRITUALE. Ecco il senso dell'ORATORIO: vivere le cose di tutti i giorni come se provenissero dall'AL DI LA'. Questo è ciò che don Bosco ha offerto al mondo: un luogo in cui il quotidiano si misura con l'eterno. Per chi vuole fare questo passaggio l'Oratorio è sempre: CASA CHE ACCOGLIE!!!!
Da cuore DELICATO a cuore IMMACOLATO. Come l'IMMACOLATA: da donna d'Israele e MADRE di DIO. E non è POCO!!!
PS: per chi volesse andare oltre la superficie della canzone di Zucchero qui c'è una ulteriore chiave di lettura.