scritto a quattro mani con Gloria Muço
Festa della donna?!
In questi anni le cose stanno cambiando, non si pensa più al vero significato dell'8 marzo. Ormai sentita e risentita, la festa della donna sta diventando un pretesto per “accontentare” le donne, molte delle quali sembrano passivamente accettare mazzi di mimose e sconti nel locale di turno, perdendo di vista il vero senso di questa giornata.
Diverse opinioni,raccolte da ragazze tra i 16 e i 18 anni, testimoniano la volontà di porsi con uno sguardo diverso e più approfondito rispetto alla condizione delle donne, e alle loro rispettive ferite in Italia e nel mondo, nel 2015. «Penso che la ferita più grande nei confronti delle donne sia il continuo abuso nei loro confronti» commenta una ragazza frequentante l'ultimo anno di liceo, «Non ritengo molto importante la festa della donna, penso che sia più che altro una festa commerciale. La donna deve essere rispettata sempre, non solo l'8 marzo».
Un'altra liceale aggiunge «Vedo la festa della donna diversa rispetto al suo significato originale. Il suo baricentro si è spostato dai concetti di uguaglianza, rispetto e riscatto verso quelli di svago, divertimento e spensieratezza».
«Il mondo ha, per secoli e secoli, sottovalutato la figura della donna» afferma una liceale di Ancona «di strada non ne abbiamo fatta molta, ora possiamo votare, ma ci sono ancora donne considerate “schiave del sesso”. Allora a che scopo poter votare se gli ideali contorti della società non ci danno la possibilità di difendere la nostra persona?» e aggiunge «La dignità è il sentimento che proviene dal considerare importante il proprio valore morale tanto da volerlo salvaguardare».
La visione della figura della donna nel mondo necessita uno sguardo ampio. Basti pensare a cio che ci circonda: in alcuni paesi come l'India, ci sono donne che vivono con la paura di uscire di casa ed essere strupate, altre donne, invece, non diventeranno mai tali perchè uccise ancor prima di nascere. Come si puo praticare ancora l'infibulazione nel 2015? Perchè negare un semplice svago come l'ascolto della musica o la possibilità di istruirsi alle donne? Varie sono le motivazioni legislative e ideologiche che causano ciò, ma la vera radice si riscontra in una comune mentalità di pigrezza e chiusura.
D'altra parte, in Occidente, la donna ha raggiunto molti dei diritti che le spettano, conquistando una buona situazione sociale e professionale. Eppure le “schiave del sesso” e delle “apparenze” continuano a popolare il panorama sociale. Donne, dunque, a cui è tolta la dignità (“schiave del pregiudizio ideiologico e legislativo” e le “schiave del sesso”), e donne che hanno scordato di averla. Non dimentichiamo, infatti, le molte “schiave delle apparenze”, schiacciate dall' immagine del prototipo-velina.
È la donna libera ed emancipata che deve riequilibrare la concezione che il modo ha di lei, evidenziando le molte ingiustizie che ancora, nel mondo, macchiano la sua figura e, allo stesso tempo, non accontentarsi delle etichette che la società le applica.
Non parliamo, dunque, della festa della donna, come una delle tante festività che colorano di rosso i nostri calendari. 8 marzo festa dei diritti della donna. Un punto di arrivo e un punto di partenza non solo per l'universo femminile, ma per tutta l'umanità.