Nello sguardo di Maria una guida per la cura dei nostri giovani e per l’impegno e la corresponsabilità degli adulti.
Domenica 31 gennaio nel giorno della Festa di Don Bosco, si è svolto il 3° incontro ADMA del cammino di catechesi intrapreso in questo anno pastorale, un cammino volto alla scoperta della devozione Mariana di Don Bosco. L'incontro del 31 è stato dedicato alla scoperta della devozione a Maria Consolata, vista da Don Bosco come la “culla della dimensione della cura”.
In aiuto ci viene la lettura e l’analisi del Vangelo secondo Giovanni, capitolo 2, 1-11 “Le nozze di Cana”:
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
“Non hanno vino” Lo sguardo di Maria, attento, misericordioso, anticipa il bisogno, non aspetta una invocazione di aiuto degli sposi. Ella provvide loro pur non essendo pregata. A questo sguardo e a questa prontezza deve rifarsi un adulto responsabile all’interno della Casa Salesiana, per farsi partecipe delle necessità dei ragazzi senza attendere le loro richieste, semplicemente attento come lo sguardo di Maria a Cana.
“Qualsiasi cosa vi dica fatela” Questa invocazione ai servitori, pur avendo ricevuto ferma risposta da Gesù “Donna che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”, dimostra la serenità di Maria di sentirsi al proprio posto, ferma e fiduciosa nel Signore. Esempio di fede perfetta che non esita di fronte a qualunque avversità. La comunità Salesiana, che coinvolge in un rinnovato spirito di famiglia i giovani, gli adulti, i consacrati, i genitori e gli educatori è il luogo ideale per sentirsi al proprio posto. Per un adulto co-responsabile è lusinghiero e sa di novità la possibilità di essere “pronti” a creare relazioni serie e costruttive con i giovani della Casa, specialmente con coloro che ne hanno più bisogno.
“Vi erano là 6 anfore … vuote” Riempite d’acqua le anfore… disse Gesù … e le riempirono fino all’orlo. La fiducia. La fiducia nelle cose vuote dimostrata dai servi ci insegna come adulti a dire semplicemente: “eccomi”, senza avere paura di sentirsi vuoti, inadeguati rispetto a quello che ci viene chiesto; anzi questo “vuoto” va visto come un valore aggiunto, come la condizione migliore affinché il Signore possa riempire le nostre anfore vuote. L’adulto co-responsabile è consapevole di essere un’anfora vuota da riempire e dona il suo “vuoto”.
In questo brano del Vangelo così caro a Don Bosco, la figura di Maria come culla della dimensione della cura, ci aiuta nel comprendere appieno cosa sia la co-responsabilità nella Comunità Educativo - Pastorale. Ogni membro della CEP per aver cura delle relazioni ha bisogno di uno sguardo attento che, come quello di Maria, deve arrivare prima degli sguardi di cura degli altri verso di noi. Per una comunità è importante avere in mente che l’aver cura è sempre “comunitario” perché allarga gli orizzonti delle relazioni coinvolgendo i laici in un cammino pastorale che favorisce la comunione e la condivisione nello spirito e nella missione di Don Bosco.
Il Gruppo Adma