Pellegrini, mancanti e felici

Pellegrinaggio a Loreto 2024
Pellegrini, mancanti e felici

È assurdo ciò che abbiamo vissuto e che vivono tanti che arrivano qui. 
Alle 4:30 del mattino, ci siamo ritrovati insieme per fare poco meno di 30 km e arrivare qui a Celebrare l'Eucaristia.

Il frate che mi ha accolto in sacrestia mi ha detto: "voi non siete normali...". Mi ha fatto rifletttere!


Noi cerchiamo sempre la normalità eppure siamo venuti ad affidarci a Maria che non è mai stata qui, a venerare un'icona che è incompleta, fatta da pietre incomplete, e a radunarci intorno ad un altare a cui manca un pezzo. Siamo venuti qui, in cammino, seguendo una mancanza: questa cosa è l'assurdità della fede!


Noi pensiamo alla mancanza come ad un difetto da dover completare, come qualcosa che non funziona. Invece tutto ciò che abbiamo vissuto oggi ci dice che la mancanza è l'autentico pilastro su cui si costruisce la vita. Perché la mancanza non è una maledizione, ma è la possibilità dell'amore.


La mancanza è lo spazio su cui le nostre scelte possono costruire comunione. Chi arriva qui pellegrino, arriva per chiedere al Signore la grazia di poter essere felice di quello che è...
In questa giornata in cui celebriamo la santità, chiediamo al Signore la grazia di aiutarci ad essere felici di quello che siamo, e di aiutarci a farci passare come abbiamo già fatto in un luogo che ha custodito davvero la memoria autentica dell'incarnazione di Cristo, pur essendo incompleta perché un pezzo è qui e un pezzo a Nazareth. Siamo venuti qui ad affidare tutto a Maria sapendo che Maria, qui, custodisce il desiderio di incontrare il Signore.

Felici perché coscienti di chi siamo, cioè figli amati, che su quell'amore costruiscono la comunione, che parte dal non aver paura di ciò che non c'è, ma dal chiedere al Signore che quello spazio sia riempito dalla verità della sua comunione.

 

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TESTO liberamente tratto dall'omelia del direttore Don Francesco Paolo Galante SDB nel giorno della Solennità Ognisanti 2024 all'arrivo del pellegrinaggio a Loreto.  

FOTO di don Vytautas Markunas SDB 

 

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