La Quaresima! Tempo difficile e affascinante. Difficile perché ci porta a parlare di sangue e di morte. Affascinante perché il Signore Gesù lo ha vissuto senza fuggirlo, e questo lo rende un tempo profondo, misterioso a contatto con l’abisso.
La cosa che mi affascina di più della Terra Santa è il Deserto. Non a caso è lì che lo Spirito Santo conduce l’umano Gesù per permettergli di iniziare la sua missione divina. E’ nel Deserto che il contatto con la vita diventa denso: l’acqua, l’aria, il sole, il cielo, la terra, il proprio corpo, la propria speranza. Ecco tutto ciò di cui si ha bisogno nel Deserto: il resto è superfluo. Sono secondari i legami affettivi, il ruolo sociale, i beni materiali come quelli religiosi. Il Deserto riparte dall’Origine: è come se ti portasse nel Paradiso terrestre nel giorno primo della creazione.
Ecco perché si può incontrare il Signore nel Deserto. Ecco perché i monaci sono nati del Deserto. Ecco perché san Francesco viveva tre Quaresime all’anno. Il Deserto conduce all’inizio. All’inizio della propria vita, all’inizio della propria gioia, all’inizio della propria sofferenza.
Ed è per questo che nel Deserto si fa vivo anche il tentatore. Perché è lì che egli crede di poterti rubare a te stesso e al Signore che ti ama. Che stupenda battaglia!!! Combattere contro la tentazione a mani nude. Si, questa guerra va vissuta ogni tanto: sperare di sopravvivere legati solo al nostro amato Signore.
Mi sembra di non dover dire altro sul fascino della Quaresima.
Ma si può dire qualcosa in più su cosa significhi per gli uomini e le donne di questa società cittadina e consumista avventurarsi nel Deserto.
Significa darsi una disciplina nella vita della giornata. Significa non iniziare nulla se non ricordandosi che tutto viene da Dio. Significa ascoltare la Parola di cui vive l’uomo, quella che esce dalla bocca di Dio. Significa tenere gli occhi aperti sulla vita che si muove attorno a noi, perché nel deserto ogni forma di vita è un dono e un fraternità da accudire. Significa assaporare il SILENZIO e rinascere dal silenzio più che dalle voci. Significa addormentarsi sperando di risvegliarsi e, al risveglio, ringraziare il Signore per il dono della vita.
Queste poche piccole pennellate di fantasiosa immaginazione quaresimale possano aiutare ciascuno di noi a disegnare la propria Quaresima: perché possiamo vincere la lotta contro il tentatore che non ci permette di scoprire l’eternità che sta nascendo il noi.