La Quaresima come supplizio imposto? No.
La Quaresima come sfida personale? No.
La Quaresima, allora, come pausa necessaria? Nemmeno.
Come accogliere, quindi, l'occasione quaresimale?
E' imprescindibile partire dall'inizio. Se non ci fosse il male non servirebbe la Quaresima. Se il popolo di Israele non si ribellase al Signore, che lo conduce alla Terra Promessa, non servirebbero 40 anni per fare quel po' di strada. Se non dovesse imparare a combattere contro le tentazioni che si presentano ad ogni passo, Gesù non dovrebbe passare 40 giorni nel deserto. Caro essere umano, uomo o donna che tu sia, vivi sulla terra aggredito dal male, e questo non dimenticarlo mai. La vita è molto, molto, molto bella ma ha un nemico che la combatte e questo nemico attacca anche te, che sei una interpretazione autorevole della vita. Prepariamoci alla lotta, allora! In questo senso qui, normalmente, la Quaresima è raccontata da ciascuno di noi: un allenamento utile a combattere le nostre inclinazioni al male, in attesa e in preparazione alla vittoria contro il male: la Pasqua.
Cerchiamo di fare un passo in più. Non per eliminare l'idea di Quaresima come palestra; diciamo... per definirla ancora meglio.
Il male è potente. Non è il vincitore ma è in grado di disturbare la serenità della vita. Per questo motivo la vita è una lotta continua: alcuni tratti del cammino sono facilmente sopportabili, altri richiedono un sovrappiù di energia e di impegno. Il punto arriva quando il male si mostra più forte delle nostre energie. Il che avviene con frequenza. E' qui, in questi momenti, che la Speranza è l'unica sorgente di energia nuova e inesauribile. La quotidianità non problematica non necessita della Speranza: quando va tutto bene il presente basta a se stesso. Ma quando il Presente è indesiderato o eccessivamente faticoso è il Futuro quello che tiene in piedi la vita. E il Futuro è il campo della Speranza.
Siamo pronti, ora a fare l'ultimo passo. Il Futuro e la Speranza sono assicurati dal Risorto. Solo affrontando il male con Lui si può sopportare la morte stessa. Ecco quindi il senso della Quaresima: d'accordo allenarsi alla lotta contro il male; d'accordo dedicare un po' di tempo al Signore e prepararsi alla sua festa di Resurrezione. Ma serve capire fino in fondo che la sua Pasqua non è un evento che ci sostiene la vita in cui facciamo fatica qui, ora. E' piuttosto l'evento che ci permette di Sperare il nostro Futuro fin da ora e, quindi, di cambiare la nostra vita, qui ed ora, in base al nostro Futuro. La Speranza non solo ci dà energia per continuare a fare quello che è ordinario e che a volte viene intaccato dall'aggressione del male. La Speranza ci collega alla fonte della vita che ha vinto la morte (e quindi il male) e, di conseguenza, noi siamo abilitati a cambiare tutto della nostra vita. Mantenere il bello della vita e ripensarla in base alla Speranza dell'al di là. A questo punto il male è stretto a tenaglia tra il BENE e il DI PIU': non fa più paura.
La Quaresima è il tempo del DI PIU': per questo è fatta di rinuncia e preghiera. Rinuncia a ciò che ci impedisce di guardare al DI PIU' e Preghiera che contempla il Di PIU'.
Il male è sconfitto in partenza. W la Quaresima.