Dall’8 luglio al 14 agosto quattro ragazze e due ragazzi del Nostro Oratorio hanno partecipato al Campo lavoro Ecologico organizzato dal Movimento Giovanile Salesiano Italia Centrale in collaborazione con l'Associazione Salesiani per il Sociale.
I ragazzi hanno vissuto una forte esperienza di vita di gruppo all'insegna dell’ecologia integrale: attenzione alla natura e all'uomo. Hanno lavorato per rendere più bello un ambiente comunitario, all'interno di una associazione salesiana che si occupa di recupero di ragazzi con problemi di dipendenze. Ci sono stati diversi momenti ludici con diverse gite al mare ed in montagna.
In spirito di famiglia, si sono rimboccati le maniche per la preparazione dei pasti e il riassetto della cucina e degli ambienti.
Riportiamo di seguito le loro testimonianze.
«Da questo campo mi porto via tante cose belle. La prima è l'aver compreso ancora meglio, trascorrendo giornate intere con nuove persone il vero significato di ecologia integrale che si riferisce non solo ad una tutela dell'ambiente e a un impegno a rispettare la natura ma anche e soprattutto al porre attenzione alla gente che ci circonda. Ho realizzato quanto sia importante e piacevole empatizzare con l'altro, ascoltare le sue esperienze e condividere emozioni. In questo modo il termine "scartare" spesso inteso come "escludere" assume una valenza positiva indicando la volontà di superare la barriera dei pregiudizi legati all'apparenza per approfondire la conoscenza con gli altri ed instaurare legami di amicizia. La seconda cosa bella del campo sono stati sicuramente i vari momenti di laboratorio nei quali è stato possibile cimentarci in attività fuori dalla consueta routine quotidiana. Ad esempio, abbiamo prodotto saponette, carta, realizzato murales...tutti lavori che in qualche modo mi hanno fatto sperimentare qualcosa di diverso e quindi arricchita. Infine, qualcosa che non dimenticherò mai sono state tutte le risate con i miei compagni di questa bellissima esperienza e tutti gli attimi di gioco, spensieratezza ma anche condivisione di pensieri, storie etc.». G.
«Da questo campo ciò che mi è rimasto impresso e che ho imparato è l'essere grata per tutto quello che ho, anche se a volte non me ne rendo conto. Porto con me anche la dolcezza e la disponibilità di tutte le persone, coetanee e no, con cui ho avuto a che fare durante questa settimana. Infine, anche l'aver potuto fare delle riflessioni personali in merito alla cultura dello scarto applicata alla società». L.
«Le tre cose belle che mi porto via da questo campo sono le risate, il fare gruppo e stare insieme, e riconnettermi con la natura staccandomi così dal telefono ed essere empatica verso gli altri. Le risate hanno reso ogni momento speciale, creando ricordi indimenticabili. Il fare gruppo e stare insieme mi ha fatto sentire parte di una comunità, rafforzando legami e amicizie. Riconnettermi con la natura mi ha permesso di apprezzare la bellezza del mondo che ci circonda e di vivere il presente con maggiore consapevolezza». S.
«Tre cose belle che mi porto via da questo campo è che ho fatto dei lavori che non ho mai fatto, di aver fatto delle nuove conoscenze e di averci legato facilmente e infine di aver potuto ascoltare storie di persone che si trovano ad affrontare difficoltà a causa della loro volontà di farlo». F.
«Ho potuto in questo campo riscoprire la giovinezza che Don Bosco predicava … nei momenti in cui bisognava essere seri nei momenti in cui c'era da lavorare in tutti questi momenti ho potuto notare la giovinezza in tutti sia nei ragazzi più giovani che in quelli più adulti ed è stato molto bello come in quei momenti in cui si cantava si ballava o in quel momento in cui facevano la riflessione su vari aspetti e che noi viviamo quotidianamente. La seconda cosa che mi ha colpito è il gruppo che si è creato in una settimana … All'inizio eravamo tutti diversi venivamo tutti quanti da luoghi città differenti ma da questa differenza non ci ha impedito di creare un gruppo meraviglioso e stupendo sia con quelli che già un po' conoscevamo sia con le persone che non conoscevamo. È stato anche bello vedere come questo gruppo abbia permesso a quelle persone un po' più timide di uscire da quel bozzolo che si erano create. La terza cosa è che ho potuto in questo campo vedere la mia strada ovvero ho potuto capire che la strada che fa per me è una strada in cui posso vivere sia la vita che sceglierò per il mio futuro sia la vita salesiana ovvero due strade che per me devono andare di pari passo non può esserci una senza l’altra e viceversa e ho avuto degli esempi stupendi in questo campo. Una cosa che mi ha permesso di crescere molto ovvero ascoltare le varie esperienze dei ragazzi sia africani sia di quelli che stavano in comunità. Dei ragazzi africani ho potuto capire che ascoltare le loro storie dal vivo è tutta un'altra cosa, come ascoltare le storie dei ragazzi che stavano in comunità ... è stato bello perché si è creato quel momento di contatto di vicinanza con l'altra persona, cioè, io ho fatto vedere che l'ho ascoltato e lui ha capito che è stato sentito è stato ascoltato e che comunque sia la sua storia ha avuto un effetto su di me». C.