6 settembre, ore 4.30, partiamo contenti e un po’ assonnati per ripercorrere i passi di don Bosco e riscoprire quei luoghi dove tutto è cominciato.
Prima tappa: Colle don Bosco. Ci lasciamo stupire, ogni volta come la prima, dalla casa dove è nato e cresciuto don Bosco insieme ai fratelli, a mamma Margherita e al papà, salito in Cielo quando Giovannino aveva solo due anni. Pranziamo dove il nostro Santo fece il “sogno dei nove anni” e visitiamo accompagnati da don Enrico, guida piena di entusiasmo, la basilica di Don Bosco. Luogo, quest’ultimo, che custodisce reliquie di don Bosco e Domenico Savio e che, grazie all’inconfondibile stile del pittore Bogani, ci permette di immergerci nella vita del Santo dei giovani.
Con il cuore pieno, giungiamo nella casa che ci ospiterà per le notti, si chiama “Casetta San Domenico Savio”. Quante case, vie, chiese sono dedicate a questi grandi santi salesiani… tante! Solo che questa è diversa, perché proprio in questa casa, proprio sotto le nostre camerate, è davvero nato Domenico. Una gioia grande poter entrare in quelle stanze!
Dopo aver celebrato l’Eucarestia, cuciniamo e ceniamo in allegria e spirito di famiglia. Si fa un torneo di bigliardino, si beve un digestivo e si va a dormire.
Seconda tappa: Valdocco. Camminiamo di fronte a quella che era la tettoia Pinardi, il primo oratorio, ed entriamo subito dopo nella chiesa di San Francesco di Sales che ha visto molti giovani dell’oratorio di don Bosco consacrarsi al Signore. Visitiamo il museo, contempliamo le stanze dove don Bosco dormiva, studiava, pregava e infine sostiamo, con tanta gratitudine e commozione, davanti alle spoglie di don Bosco nella basilica di Maria Ausiliatrice.
La mattinata ci ha riempito ancor di più il cuore, riempiamo poi le pance con un semplice e gustoso pranzo. Nel pomeriggio la città di Torino ci aspetta. Il nostro David, con molta cura, ci aiuta a ripercorrere i luoghi torinesi che si sono intrecciati con la vita di don Bosco. È d’obbligo ricordare la chiesa di San Francesco D’Assisi e in particolar modo la sagrestia dove avvenne il famoso incontro tra don Bosco e Bartolomeo Garelli.
A piccoli gruppi visitiamo Torino in autonomia per poi ritrovarci tutti insieme in un ristorante per la cena. Dopo aver mangiato, il nostro gentile autista, Denni, ci riaccompagna a casa dove trascorriamo la seconda e ultima notte.
Terza tappa: Colle don Bosco. Nella mattinata di domenica torniamo al Colle per partecipare alla Santa Messa presieduta da don Juan Carlos Pérez Godoy, in rappresentanza del Rettor Maggiore, che ha accolto nella Congregazione undici nuovi salesiani, tra cui Saverio, cresciuto nella nostra Casa di Macerata. «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi», così recita il vangelo di Giovanni scelto per la celebrazione eucaristica. Per noi è stato davvero emozionante partecipare alle prime professioni religiose di questi giovani salesiani che continueremo ad accompagnare nella preghiera.
Domenica pomeriggio ripartiamo per tornare in terra marchigiana, grati e un po’ nostalgici per quanto vissuto in questi giorni.
Questi luoghi ci hanno permesso di riscoprire l’origine del carisma salesiano. Pieni di speranza, portiamo a Macerata un po’ di Valdocco, augurandoci di incontrare tanti giovani a cui poter chiedere «Sai fischiare?».
Ringraziamo il TGS (Turismo Giovanile e Sociale) di Macerata per aver reso possibile questo viaggio e siamo grati gli uni agli altri per aver vissuto tre giorni in spirito di famiglia con i piedi per terra e con il cuore in Cielo.
di Valentina Chiodera