In questi giorni che ci separano dalla festa del nostro amato Don Bosco vogliamo prendere un po’ del nostro prezioso tempo per prepararci. Si, per prepararci! Basta con gli eventi che ci cascano addosso e ci si parano innanzi solo come traguardi da raggiungere e superare “incolumi”. No, oggi vogliamo fermarci, vogliamo ricordare, preparare il cuore e la mente, poter assaporare il bello e il buono che accadono innanzi alle nostre vite.
Ci prepariamo con tre piccoli ma significativi passi che riguardano Don Bosco:
- la Storia: UN SOGNO CHE ACCOMPAGNA LA VITA;
- la Pedagogia: RAGIONE, RELIGIONE e AMOREVOLEZZA;
- la Spiritualità: I TRATTI COSTITUTIVI DELLA SPIRITUALITA’ GIOVANILE SALESIANA.
1° Giorno - UN SOGNO CHE ACCOMPAGNA LA VITA
La vita di don Bosco si apre all’immaginario di molti con un sogno, quello dei 9 anni.
Siamo ai Becchi (contrada di Castelnuovo), terra lavorata dalla fatica dell’uomo, in cui Dio si mostra nella natura, nella provvidenza che ripaga il lavoro quotidiano, nel cielo stellato che parla dell’amore del Padre che lassù ci attende per la felicità eterna.
Giovanni nella sua stanza gode il meritato riposo di una giornata passata in santa allegria, e Dio visita la sua vita in sogno (sappiamo dalla Bibbia che Dio ama questo modo di rivelarsi all’uomo) e gli mostra il campo d’azione e la missione a cui sarà chiamato a dedicare tutta la vita: l’educazione ed evangelizzazione dei giovani.
Sappiamo che nel sogno Giovanni si dichiara non all’altezza della missione innanzi a Maria, non comprende bene cosa e come dovrà compiere il suo cammino, ma la “maestra” lo rincuora: “a suo tempo tutto comprenderai!”.
Questo sogno rincorrerà Giovanni molte volte per circa 18 anni, fino al suo sacerdozio e all’arrivo a Valdocco: a 9 anni Dio gli mostra per la prima volta la missione che vuole affidargli, a 16 gli promette i mezzi necessari per realizzarla, a 19 che non può rifiutare il sacerdozio in favore della vita religiosa, a 21 che deve prendersi cura specialmente del bene spirituale dei giovani, a 22 gli è additato il campo della sua missione – Torino, a 29 Maria nel sogno gli mostra anche il luogo esatto dove sorgerà il tempio dedicato alla sua gloria – HIC DOMUS MEA, INDE GLORIA MEA (Questa è la mia casa, da qui la mia gloria).
Ma il dono più grande, frutto di questo divin sogno, don Bosco lo riceve il 16 maggio 1887 all’altare di Maria Ausiliatrice nella Basilica del Sacro Cuore a Roma. Durante una celebrazione faticosa, lunga e commovente, don Bosco riceve la visione in cui gli è mostrata la sua esistenza affinché possa comprendere che ha compiuto la promessa, che è valsa la pena fidarsi, finalmente le parole di Maria: “a suo tempo tutto comprenderai!” prendono vita, forma, chiarezza.
La Storia di don Bosco si mostra entusiasmante non solo, come pensano i più distratti, perché è un uomo dai mille doni, ma perché non ha avuto paura di fidarsi di Dio ed intrecciare la sua vita con la sua, imparando a consumarla per un amore vero.