di Matteo Miconi , Cecilia Ruggeri e Marco Chiodera
Domenica, giornata centrale del Forum, è stata quella più lunga ed intensa.
Sveglia alle sette e poi via verso piazza Caricamento, vicino all’acquario, per chi non fosse molto pratico, dove ci siamo radunati e poi suddivisi in gruppi per fasce d’età per seguire dei percorsi alla scoperta di Genova, dell’opera di don Bosco in questa città e dei luoghi di culto alternando momenti di spiegazione della storia ad altri di riflessione personale e in gruppo.
Arrivati davanti alla cattedrale di San Lorenzo abbiamo ricevuto nozioni storiche sulla costruzione della chiesa. È seguito un momento di deserto personale in cui abbiamo riflettuto riguardo alla nostra possibilità di trovare Dio negli altri. Un’altra tappa del percorso è stata la chiesa di San Sisto, dove don Bosco celebrò la sua prima messa a Genova. L’edificio si trova in una delle più famose vie della città per l’unione delle diverse culture. All’interno abbiamo pensato a gruppetti a cosa la nostra casa salesiana potrebbe fare per alimentare e migliorare l’integrazione di tutti
Per i più grandi di noi è seguita nel primo pomeriggio una conferenza tenuta dal direttore del Galata – Museo del Mare sul tema delle migrazioni che ha mostrato come fin dalla preistoria, fin dalla nostra progenitrice Lucy, vissuta nella Rift Valley, l’uomo ha sempre camminato, si è sempre spostato verso nuove terre, verso il mare, per fuggire dalla fame, da epidemie, alla ricerca di migliori condizioni di vita. Quindi, il direttore ci ha mostrato molti dati per inquadrare il fenomeno delle migrazioni di oggi e del passato con particolare riferimento alle migrazioni dall’Italia, soprattutto dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni ’70, e verso il nostro paese successivamente, quando si è avuta un’inversione di tendenza.
In seguito alla conferenza abbiamo avuto la possibilità di visitare la parte del museo legata alle migrazioni.
Ma come mai un museo del mare parla anche di migrazioni? Perché nell’approfondire le ricerche storiche è emerso che una parte significativa della storia marittima di Genova e dei traffici degli armatori era legata agli italiani che migravano all’estero a tal punto da risultare doveroso affrontare questo tema con un percorso museale.
Alle 18 abbiamo celebrato l’eucaristia, presieduta dal vescovo Monsigor Angelo Bagnasco, in cattedrale. Nell’omelia ci ha lasciato degli spunti di riflessione sulla necessità di essere dei giovani dissidenti, di non lasciarci condizionare dalle mode e falsi miti dei media. Dissidenti che non devono farsi intimorire dal giudizio degli altri, di amici che magari non comprendono il motivo delle nostre scelte; felici del nostro essere cristiani e consapevoli del tesoro prezioso che abbiamo scoperto grazie all’opportunità di vivere il forum. E una volta tornati, alla domanda "ma chi ve l'ha fatto fare?" risponderemo con un sorriso. Un sorriso semplice, che non nasconde odio, ira o cattivi pensieri, benevolo, che abbraccia, che è testimonianza vera della bellezza che abbiamo vissuto, della felicità trovata.
E nel commentare il Vangelo ci ha mostrato i due atti che vivono i discepoli nell’episodio in cui Gesù percorre con due di loro la strada verso Emmaus: in una prima loro, ragionando secondo il mondo, quasi “incolpano” Gesù e da esso si sentono traditi e abbandonati perché lui è morto, ma solo in una seconda fase, Gesù, dopo averli ascoltati, li accompagna verso un nuovo modo di pensare e vedere il mondo, ma nel momento della realizzazione lui scompare alla loro vista. Questo potrebbe diventare un nostro metodo di lavoro: guardare dapprima le cose con gli occhi del mondo, quindi osservarle con gli occhi aperti da Gesù e col modo di pensare da lui indicato.
Quindi grande foto di gruppo sul sagrato della cattedrale.
La sera ci siamo scatenati al ritmo della musica rock del gruppo dei The Sun che ha suonato per noi e per i ragazzi della diocesi di Genova: eravamo poco meno di duemila persone! Un bel concerto-testimonianza che mette in luce il fatto che si possa fare musica anche rock affrontando temi di un certo spessore, controcorrente e con riferimenti più o meno espliciti alla fede cristiana. Dulcis in fundo il pensiero della buonanotte del vescovo ausiliare di Genova Mons. Nicolò Anselmi che ci ha detto che, in un certo senso, Dio non è onnipotente. Sì, proprio così: Dio è onnipotente solo nell’amore, non può odiare o volere il male per l’umanità. Dio può solo amare!!!
Esausti, ma contenti ed arricchiti, abbiamo fatto ritorno ai luoghi dove ci aspettavano dei desiderati sacchi a pelo e tappetini divenuti improvvisamente comodi e larghi.