di Paola Miconi
Lunedì 1 maggio dopo una sveglia un po’ più difficile dei giorni precedenti, dato che la stanchezza incominciava a farsi sentire, abbiamo passato la giornata nell’oratorio di Genova Sampierdarena, dove abbiamo partecipato alla “tavola rotonda con i missionari nel quotidiano”.
Tre gli ospiti: una suora Figlia di Maria Ausiliatrice “argentina di nascita, boliviana di cuore e romana per obbedienza” che ci ha testimoniato che lasciare la propria famiglia, la propria casa e i propri affetti per seguire Gesù non ti toglie nulla, ma ti dona molto di più; il secondo missionario era Carlos De Olivera Soma, un laico ed educatore della Casa Famiglia del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma che, dopo aver ricevuto aiuto, ha deciso di intraprendere un percorso di formazione per diventare educatore, in modo da poter continuare a fare del bene; il terzo ospite, invece, è stato don Mauro Mergola, salesiano e parroco della parrocchia dei santi Pietro e Paolo Apostoli di Torino, che lavora con quindici minori non accompagnati ospitati nella sua comunità. Tutti e tre ci hanno messo in guardia del pensare che solo i migranti sono poveri, perché spesso si soffre per una povertà molto peggiore che è quella dello spirito e ciò ci porta a non ricordare che nessuno è dimenticato da Dio. Dopo queste tre testimonianze ce n’è stata una quarta, a sorpresa: un giovane egiziano che, dopo essere arrivato con un barcone in Italia, ha cercato ospitalità inizialmente da dei parenti nei dintorni di Torino, ma poi è entrato nella comunità di don Mauro. Ora è maggiorenne quindi si trova lì come educatore dei ragazzi più piccoli e aiuta la comunità in tutto ciò di cui ha bisogno.
Conclusa la tavola rotonda abbiamo avuto tempo di condividere suddivisi in gruppi in base alle case di provenienza cosa ci è rimasto impresso di questo Forum, cosa quindi ci portiamo a casa e come possiamo metterlo in pratica nelle nostre comunità per essere missionari nel quotidiano.
Al termine di questo momento di condivisione abbiamo ricevuto il mandato missionario dall’Ispettore dei salesiani dell’Ispettoria dell’Italia Centrale, don Leonardo, che nella sua breve omelia ci ha detto che il simbolo che usiamo per indicare il rock significa “love” e ha aggiunto che, secondo lui, il pollice, l’indice e il mignolo indicano l’essere missionario, l’essere discepolo e l’essere apostolo.
Infine, arrivata l’ora di pranzo, abbiamo mangiato, quindi sono iniziati i saluti: molti di noi, infatti, conoscono ragazzi di altre Case sparse per l’Italia e solo in occasioni come queste hanno la possibilità di rincontrare.